Con un sorprendente atto di protesta, l’ex magnate russo e figura politica armena, Ruben Vardanyan, ha iniziato uno sciopero della fame dalla sua cella in Azerbaigian. Vardanyan, noto anche per i suoi sforzi filantropici, è stato arrestato con l’accusa relativa al suo ruolo di leadership nell’amministrazione separatista del Nagorno-Karabakh, una regione a lungo contesa tra Armenia e Azerbaigian. Il suo sciopero della fame, come annunciato dalla sua famiglia e dai suoi rappresentanti legali, è una richiesta per il rilascio immediato e incondizionato di lui e degli altri prigionieri armeni detenuti a Baku, la capitale dell’Azerbaigian. La situazione fa luce sulle tensioni in corso tra Armenia e Azerbaigian, in particolare nella regione del Nagorno-Karabakh. La detenzione di Vardanyan e il successivo sciopero della fame hanno attirato l’attenzione internazionale, evidenziando la complessa rete di controversie politiche, etniche e territoriali che continuano ad affliggere la regione del Caucaso meridionale. La misura drastica dell’ex banchiere riflette la disperazione e gli estremi fino a cui gli individui si spingeranno per protestare contro la loro detenzione e le più ampie ingiustizie percepite dagli armeni nel conflitto con l’Azerbaigian. Le organizzazioni per i diritti umani e gli osservatori internazionali monitorano da vicino la salute di Vardanyan e le condizioni della sua detenzione, poiché gli scioperi della fame possono portare a gravi complicazioni sanitarie. L’azione esercita inoltre ult…
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